Un collaboratore familiare non retribuito è un parente che svolge attività lavorativa in modo occasionale e gratuito all'interno di un'azienda familiare, senza ricevere una retribuzione. Questa collaborazione si basa sul legame affettivo e di parentela e, se rientra nei limiti di occasionalità stabiliti dalla legge, non comporta obblighi contributivi INPS.
Cosa si intende per "collaboratore familiare non retribuito"?
Un collaboratore familiare non retribuito è un parente (coniuge, figlio, genitore, ecc.) che offre il proprio aiuto in un'azienda familiare in modo saltuario e senza ricevere un compenso. Questa collaborazione si distingue dal lavoro subordinato o autonomo perché non è basata su un contratto, ma sull'affetto e la solidarietà familiare.
Quando si considera occasionale e non retribuita la collaborazione familiare?
La collaborazione familiare si considera occasionale e gratuita quando rispetta determinati limiti di tempo e di natura dell'attività. In particolare:
Limiti di tempo:
L'attività non deve superare le 90 giornate lavorative o le 720 ore annue.
Natura dell'attività:
L'attività deve essere svolta in modo saltuario, non continuativo e non prevalente nell'ambito dell'azienda.
Presunzione di gratuità:
Nei rapporti tra coniugi, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado conviventi, vige la presunzione di gratuità della prestazione lavorativa, salvo prova contraria, secondo la giurisprudenza.