Padova. Una tonnellata pesce "contraffatto": multe e denuncia commerciante
Requisita una tonnellata di pescato messo in vendita con etichette incomplete e denominazioni scorrette
PADOVA - Una tonnellata di pesce commercializzato con etichettature incomplete e con denominazioni di vendita scorrette e contraffatte è stata sequestrata dalla guardia costiera di Venezia a Padova che ha inflitto tre multe per 6mila euro.
Inoltre è stato denunciato un commerciante per contraffazione di sostanze alimentari. La capitaneria negli ultimi tempi ha intensificato in Veneto i controlli per contrastare la commercializzazione di prodotti ittici pescati nel Pacifico non conformi alle norme nazionali e comunitarie.
Gli accertamenti hanno interessato la provincia di Padova dove, con il supporto dei veterinari dell'Ulss 16, dove è stata verificata una tra le frodi commerciali più diffusa: la vendita del pesce coltello e della murena asiatica spacciati per la più famosa e pregiata anguilla e del totano del pacifico venduto come calamaro. Sono state inoltre trovate anche diverse quantità di prodotti scaduti da un anno e privi di tracciabilità
Gazzettino - 19 aprile 2013
La Finanza si beve l'evasore totale
Denunciato commerciante di bevande In sei anni giro d'affari da 1,6 milioni ma zero dichiarati al fisco Acquisti San Marino e rivendita al dettaglio senza registrare fatture
Per sei anni consecutivi non ha presentato la dichiarazione dei redditi. La guardia di finanza di Ravenna ha scoperto un rivenditore di bevande completamente sconosciuto al fisco: in totale un giro di affari di 1,6 milioni di euro per cui non è mai stato versato niente all'Erario.
Il commerciante acquistava prodotti all'ingrosso dall’estero, soprattutto da San Marino, per poi rivenderli ai vari esercizi della zona ma le fatture emesse e ricevute non confluivano in contabilità, anche perché l'imprenditore non l'aveva proprio istituita. Tanti i bar ed i ristoranti che, ignari della situazione, acquistavano dal grossista.
Dopo una complessa indagine i militari hanno ricostruito il giro d’affari realizzato dall’imprenditore. Tale attività è stata resa possibile utilizzando lo strumento delle indagini finanziarie e mediante l’esecuzione di numerosi controlli incrociati nei confronti di tutti i clienti che avevano intrattenuto rapporti commerciali con il grossista.
Dall’esame della documentazione acquisita nel corso dei controlli è emerso come l’imprenditore emetteva fatture che si riferivano ad operazioni non realmente effettuate. Tale meccanismo viene sovente utilizzato al fine di aiutare i propri clienti allo scopo di far lievitare i costi e abbattere, conseguentemente, l’importo sul quale calcolare l’imposta.
Il responsabile è stato denunciato alla competente procura della Repubblica per i reati tributari di omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento/distruzione di documenti contabili. Nell'ultimo periodo l'attività di contrasto all'evasione fiscale portata avanti dalle Fiamme Gialle di Ravenna è stata particolarmente intensa facendo emergere diversi casi di irregolarità ai danni delle casse dello Stato.