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REGGIO EMILIAFalsi permessi di soggiorno per cinesi, arrestato reggianoOperazione dell'antimafia di Venezia. Arrestate quattro persone, tra le quali Camillo Aceto (41 anni), accusato con un poliziotto di associazione a delinquere 05 maggio 2015 REGGIO EMILIA Quattro persone, tra cui un poliziotto e un presunto commercialista con lo studio a Reggio Emilia, sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della procura distrettuale antimafia di Veneziasull'introduzione illegale di cinesi in Italia. Gli indagati sono stati raggiunti oggi da un'ordine di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquerefinalizzata alla permanenza illegale nel territorio dello Stato. Dalle indagini della Polizia di Stato l'organizzazione, tramite la produzione di documentazione falsa, mirava a far ottenere a cittadini di nazionalità cinese, il permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, senza i prescritti requisiti. L'indagine, condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Venezia, è nata dopo accertamenti svolti dall'ufficio immigrazione dellaQuestura di Treviso che ha collaborato all'inchiesta. Tra gli arrestati figura un appartenente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Treviso ed un professionista di Reggio Emilia, Camillo Aceto, di 41 anni, per il quale sono scattate le manette. I sospetti sono iniziati nel maggio 2013, quando l'ufficio immigrazione di Treviso ha rilevato delle anomalie in una istanza di rilascio di un permesso di soggiorno a un cinese. Lo stesso ufficio ha scoperto poi che le anomalieriguardavano numerose altre pratiche, sempre a favore di cinesi e tutte riconducibili ad un poliziotto, Ivano Torresan, 52 anni, di Treviso, che lavorava allo Sportello Immigrazione. Nella maggior parte dei casi Torresan avrebbe usato un espediente informatico,attraverso il quale faceva figurare come esistenti requisiti in realtà inesistenti, necessari per il rilascio della carta di soggiorno a tempo indeterminato. Attraverso intercettazioni, pedinamenti, l'analisi di documentazioni, di comunicazioni all' Inps, del Ministero del Lavoro, dell'Agenzia delle Entrate, delle anagrafi comunali, sono stasti individuati quelli che gli inquirenti ritengono gli altri componenti dell'associazione. Oltre ad aceto sono stati arrestatiRongqing Chen, (38) e Lunbo Deng (39), residenti entrambi ad Altivole (Treviso). L'analisi dei documenti prodotti dagli stranieri coinvolti nella vicenda ha svelato che buona parte di essi era falsa o del tutto inidonea ad ottenere i titoli di soggiorno rilasciati. Le attestazioni di residenza, i profili occupazionali, reddituali, contributivi, i titoli di studio non avevano alcuna corrispondenza con la realtà, ma erano stati creati e inventati, al solo scopo di fornire i presupposti per ottenere una carta di soggiorno. I due cinesi si proponevano come intermediari tra l' Ufficio Immigrazione e numerosi connazionali, residenti anche in altre province, garantendo in cambio di 2.000/3.000 euro la carta di soggiorno, oppure, per cifre minori, il rinnovo di un permesso temporaneo. Il loro contatto all'interno dell'Ufficio Stranieri sarebbe stato Torresan, Aceto invece il referente con il compito delle comunicazioni informatiche relative all' esistenza dei rapporti di lavoro necessarie al rilascio dei permessi.
Aceto, su indicazioni dei due cinesi, apriva profili occupazionali e contributivi privi di qualsiasi corrispondenza con la realtà. Il sodalizio ha potuto così ottenere illecitamente qualche centinaio di carte di soggiorno a favore di cinesi e, probabilmente, un numero ancora più considerevole di rinnovi di permessi temporanei.
Permessi di soggiorno illegati, 4 arresti: in manette anche un poliziotto Permessi di soggiorno illegali, 4 arresti: anche un poliziottoTra gli arrestati anche un agente in servizio a Treviso e un commercialista di Reggio Emilia. L'inchiesta partita da Treviso Redazione 5 maggio 2015
Permessi di soggiorno illegati, 4 arresti: in manette anche un poliziotto
TREVISO Ci sono anche un poliziotto e un commercialista tra le quattro persone arrestate dalla polizia nell’ambito di un’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Venezia sull’introduzione illegale di persone cinesi in Italia. L’accusa nei confronti dei quattro, che sono stati raggiunti martedì mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è di associazione a delinquere finalizzata alla permanenza illegale nel territorio dello Stato. L’indagine è partita a maggio 2013, quando l’ufficio immigrazione della Questura di Treviso aveva rilevato delle anomalie nel rilascio di un permesso di soggiorno di lungo periodo a un cittadino cinese. I primi accertamenti avevano permesso di risalire a diverse altre pratiche analoghe, tutte riconducibili a un poliziotto che lavorava allo sportello immigrazione. Nella maggior parte dei casi l’agente aveva usato un banale espediente informatico attraverso cui faceva figurare come esistenti requisiti in realtà inesistenti necessari per il rilascio della carta di soggiorno a tempo indeterminato. Le successive analisi dei documenti avevano poi svelato che buona parte di questi era falsa. Le attestazioni di residenza, i profili occupazionali, reddituali, contributivi, i titoli di studio non erano reali. E sono state proprio queste incongruenze a portare gli investigatori a supporre che potessero essere coinvolte altre persone con un unico scopo: quello di vendere i permessi. L’indagine successiva, condotta dalla polizia giudiziaria della Procura di Venezia insieme all’ufficio immigrazione di Treviso, si è quindi sviluppata attraverso intercettazioni, pedinamenti e appostamenti e acquisizione di documentazione all’Inps, al Ministero del Lavoro, alle anagrafi e all’Agenzia delle Entrate. Questo ha permesso di individuare gli altri componenti dell’organizzazione: due cinesi residenti nel Trevigiano e un commercialista di Reggio Emilia. I due asiatici erano nient’altro che intermediari tra l’ufficio immigrazione e numerosi connazionali residenti anche in altre province e garantivano, in cambio di 2-3mila euro, l’ottenimento del permesso. Il loro contatto era un poliziotto coinvolto nella manomissione delle procedure, mentre il commercialista produceva la documentazione cartacea. Il sodalizio ha potuto ottenere qualche centinaio di carte di soggiorno e probabilmente ancor più rinnovi di carte temporanee. Martedì mattina, al termine delle indagini, i quattro sono stati arrestati.
Attualmente si sta procedendo con la revisione dei permessi rilasciati, mentre sono state respinte tutte le pratiche ritenute irregolari. Sono stati denunciati anche cento cinesi per documentazione falsa, mentre 280 sono stati respinti. Il poliziotto, di 52 anni e in servizio da 30, era in quella posizione da dicembre 2012. Dopo un paio di mesi, a luglio 2013, mentre l’indagine prendeva corpo era stato cambiato d’incarico.
意大利《华人街》编译GAZZATTA DI REGGIO报网/TREVISO今日网报道2015年5月5日消息:涉非法为华人获得居留,4人被捕,其中有一名REGGIO EMILIA的会计师以及一名TREVISO警察局移民办警员,另外还有两名华人。 此案是由威尼斯检察院反黑部门负责调查的,4名被调查人员都被以非法让外国移民滞留意大利为目的的有组织犯罪等罪名通缉并逮捕,并全都被预防性羁押在监狱里。此案的调查是从2013年5月开始的,是Treviso警察局核对文件时发现一名华人申请长期居留的手续有异常。经查都是一名在移民办公室里工作的警员经手的,通过在电脑信息上使用权宜之计让不符合条件的人作为符合申请条件给通过并签发给予长期居留。通过进一步核对,发现这些手续中大部分是伪造的。户籍证明,工作状况,收入证明,纳税情况,和文凭都不是真实的。 正是这些不符才让调查人员认为有其他人涉案,并且他们唯一的目的是:卖居留。调查行动是由威尼斯检察院司法警方和Treviso警察局移民办公室的警察合作下进行的,并且通过监听,跟踪和监视,以及从INPS,劳工部,户籍登记以及从税务局获得文件调查。使得能够查到另外几名团伙成员:两名华人--Rongqing Chen, (38岁)和 Lunbo Deng (39岁), 两人户籍居住在Altivole (Treviso);以及一名REGGIO EMILIA的会计师,Camillo Aceto,41岁。 两名华人是负责作为许多户籍居住在外地的华人同胞和警察局移民办公室之间的中间人,并通过支付他们2000/3000欧元能够保障让他们获得居留,而他们在警察局里的内应警察Ivano Torresan, 52岁则负责在审核程序上动手脚,那名会计师根据两名华人的要求则负责文件手续上的作假。这个合作团体就以这个方式为移民们获得了数百张长期居留卡或许临时性居留还有更多。星期二上午,在调查结束后,这四人被正式逮捕。 现在正在对已经签发的居留进行重新审核,与此同时驳回了全部被认为不合格的申请。还有一百名华人被控使用假手续,而280名被驳回。那名52岁的警察,参加工作已经有30年了,在那个职位上是从2012年12月开始的,而到2013年7月案情有进展时他被调换了职位。 (alexzou编译)
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