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本帖最后由 alexzou 于 2013-8-10 12:29 编辑
晚邮报8月9日米兰消息:三名女子裸体从阳台逃脱,20小时的威胁及折磨:华人女子的恶梦。“他们想要向家里索要赎金”他们是很强势的负责组织从中国到欧洲的偷渡的黑帮。她们被关的房子在VIA BIVIO ,6 G单元,是一栋公房。三名女子被绑在床垫上,被脱光衣服,捆绑,殴打并用装满ACE漂白水的针筒扎,威胁如果国内家里不给钱的话就给打至死亡针。两天后她们得以逃脱,从三米高的阳台上跳落到楼下草丛里,并从能出到via Console Marcello的边门逃出。 三名女子是中国东北辽宁人,不是姐妹,但是可能属于同一个大家庭或者同一批偷渡出来的。是按摩中心的小姐,由于经济衰退,家乡城市及乡村的工厂倒闭,导致她们铤而走险,借高利贷,花一万五千欧元到两万欧元的偷渡费出来的。一般定金由国内付,尾数到达欧洲由欧洲的担保人支付(家人)。如果收不到钱就绑架扣押勒索赎金。她们向警方透露有时明知是被送到米兰来卖淫的,但还是因为虚假的高额的收入的承诺和能马上安置贫困的家庭而牺牲子女。三人并被没有收到性侵犯,起码这几名女子称是没有。 、、、、、、(全文较长暂时只翻译这些主要内容) ---alexzou编译 LE TRE RAGAZZE FUGGITE NUDE DA UN BALCONEVenti ore di minacce e torture: l'incubo delle cinesi segregate«Volevano il riscatto dalle famiglie». Potenti bande criminali organizzano il viaggio dalla Cina fino all'Europa La tapparella a tre quarti d'altezza, obliqua, forse incastrata come se fosse stata manovrata con irruenza, di colpo; la rete, sul
balcone, di un materasso; e, tre metri sotto, il nastro biancazzurro della polizia ancorato a degli alberi e a una ringhiera. Qui, all'esterno della scala G del complesso di case popolari in via Brivio 6, martedì pomeriggio le tre donne cinesi (non parenti, ma forse appartenenti alla stessa grande famiglia, allo stesso clan rurale) erano atterrate, sull'erba. Da lì sopra, dal balcone, si erano lanciate per scappare in strada uscendo dal cancello laterale che sbuca su via Console Marcello. E a quella rete di materasso erano state legate, picchiate per venti ore, e denudate, e punte a ripetizione con una siringa piena di candeggina Ace, e di nuovo picchiate - c'erano lividi ovunque, interno coscia, collo, seno - e minacciate di iniezioni mortali se i familiari non avessero pagato il riscatto, oppure il debito. Due giorni dopo, la prigionia e la fuga delle tre donne di 27, 32 e 36 anni svelano consuetudini, drammi e brutalità della comunità cinese.
I CENTRI E IL CASEGGIATO - Le donne sono tutte prostitute nei centri massaggi, che rappresentano quasi la totalità dei 259 esercizi del settore risultanti al Comune (da gennaio hanno già subito 108 multe di vario genere dai vigili). Il sequestro nella tana di via Brivio, località scelta dagli aguzzini per la sua generale tranquillità (nei caseggiati non spadroneggiano boss, numeri esigui hanno i pregiudicati, inesistente è lo spaccio di droga) non avrebbe a che fare con la prostituzione. Non esistono, fra i cinesi, gli sfruttatori classici, i papponi delle ragazze africane e dell'Est: private dei documenti, segregate, stuprate a ripetizione da branchi e buttate in strada. Le ragazze cinesi, spiega un investigatore dei carabinieri, spesso già sanno dalla partenza che a Milano saranno prostitute. Certo c'è la promessa falsa di importanti guadagni con immediata presa su famiglie povere disposte a immolare i figli.
ROTTE, SOLDI DEBITI - Per viaggiare (costo di 15 mila, 20 mila euro) ci si affida a un'organizzazione criminale, che a Milano ha affiliati i quali si appoggiano a intermediari tra Asia ed Europa. La parte finale del viaggio è via terra (su camion e su Trieste) e via mare (per Malta). La somma è anticipata in Cina e saldata in Italia da un garante (un altro familiare). Se il denaro è incompleto, scatta il sequestro di chi viaggia. Ma capita che la famiglia, affondata da precedenti prestiti a tassi usurai, non riesca a coprire i soldi: per ritorsione, il parente in Italia viene segregato.
IL SILENZIO DELLA PAURA - Le tre donne poco hanno raccontato alla polizia, che conduce il caso. Hanno paura per se stesse e per chi hanno lasciato in Cina, temono ritorsioni, come l'omicidio della mamma, di una sorellina. Sono ora in una comunità protetta. Martedì, le visite al Policlinico, prima del dirottamento al Gaetano Pini per le ingessature (fratture di un malleolo e di un calcagno per due di loro) non avevano riscontrato violenze sessuali, peraltro negate dalle donne. Un'estinzione del debito, aggiungono i carabinieri che sulla comunità cinese molto hanno investigato stroncando le gang giovanili, ha un'ulteriore forma: «L'immigrato viene costretto a vendersi all'organizzazione e a diventare un criminale». E allora, quale fine avrebbero fatto, le tre donne, se non fossero riuscite a evadere? E quale ruolo delinquenziale avrebbero ricevuto dall'organizzazione?
LA PROVINCIA REMOTA - Si chiama Liaoning, ha oltre quaranta milioni di abitanti, è una provincia nel Nord-est della Cina. Campagne, industrie in crisi, migliaia di partenze. Le tre donne sono del Liaoning. La prima immigrazione cinese in Italia, con destinazione Milano, cominciò intorno al 1930. In comune, secondo i cinesi, le due nazioni hanno l'alta percentuale di corruzione. Diffusissimo, a Milano, il pagamento del pizzo da parte dei ristoratori. Vorticoso il volume di documenti falsi, eppure le presenze rimangono invariate negli anni (circa 23 mila residenti), il che alimenta leggende che forse tali non sono: il fatto che i cinesi non muoiano mai. Muoiono, i cadaveri scompaiono, i documenti d'identità tornano in patria (a volte dentro libri con le pagine tagliate) e sono consegnati a nuovi emigranti in partenza. 9 agosto 2013 | 10:55
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